Il treno Terracina-Fossanova andata e ritorno, sui binari virtuali della campagna elettorale

10958582_10203722803366803_6220026798822261445_nLa linea ferroviaria Terracina-Fossanova interrotta come ormai è noto a tutti dal settembre 2012, si è riattivata nelle polemiche elettorali come se dopo quasi quattro anni stesse per partire il primo treno dalla nostra città.

Diradate le nebbie sollevate dalle parti in causa abbiamo trovato sul BUR-Lazio n.41 del 24 maggio 2016 la Determinazione n. G05407 del 16 maggio 2016 dal titolo  POR FESR Lazio 2014-2020 – Azione 5.1.1 “Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera” dell’Asse prioritario 5 – Rischio idrogeologico. Approvazione elenco proposte di intervento ammissibili.  

Ecco la Determinazione AMB_DD_G05407_16_05_2016

La Determinazione parla di interventi ammissibili a finanziamento per opere di difesa idraulica (35 milioni in tutto) e per il contrasto al dissesto gravitativo (55 milioni in tutto).

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Nell’elenco sono contenute centinaia di interventi e per quanto riguarda Terracina ne sono indicati tre

 

  1. Crolli diffusi sul versante ovest di Punta della Cucca 9.221.500,75 € (SIRDIS MI674)
  2. Pericoli di crolli sulversante meridionale di Monte Leano 4.000.000 € (SIRDIS XX4303)
  3. Problematiche geomorfologiche dell’area di Pisco montano e via della Cave 4.000.000 € (SIRDIS MI101)

Ecco l’elenco AMB_DD_G05407_16_05_2016_Allegato1

Sembrava già finanziata la nostra linea ma avrebbe dovuto imporsi su centinaia di altre realtà regionali appropriandosi di oltre 9 milioni sui 55 disponibili (non parliamo dei 17 complessivi necessari alla nostra città!).

Essere stata inserita nell’elenco delle opere finanziabili non si configura nemmeno nel bicchiere mezzo pieno ma appena in una goccia insufficiente neanche a bagnarsi le labbra.

Siamo in attesa di una ricostruzione di un tasso di credibilità da parte delle forze politiche attualmente soltanto sconcertante.

 

 

L’Appia ritrovata, il cammino da Roma a Brindisi di Paolo Rumiz e compagni.

 

Giovedì 9 giugno 2016 alle ore18.00  verrà inaugurata all’AuditoriumExpo- Parco della Musica di Roma in Viale Pietro de Coubertin la mostra fotografica, documentaria e multimediale dal titolo “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”  che “sancisce la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell’estate 2015, a 2327 anni dall’inizio della sua costruzione da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon. Il loro itinerario – conclusosi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi – ha consentito di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza”. 

La mostra viene inaugurata in concomitanza con l’edizione romana de La Repubblica delle Idee e nell’occasione sarà presentato al pubblico anche il libro “Appia” di Paolo Rumiz edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore e sarà disponibile il DVD in versione cinematografica di Alessandro Scillitani “Il Cammino dell’Appia Antica” prodotto da Artemide Film

La mostra resterà aperta fino al 18 settembre 2016, tutti i giorni dalle 12.30 alle 20.30 (ad eccezione del periodo di chiusura estiva dell’Auditorium dal 1 al 28 agosto).

Il gruppo di Paolo Rumiz è passato per le nostre zone una prima volta nel viaggio verso sud fermandosi alcuni giorni a Terracina e poi è ritornato in una sorta di grand tour alla rovescia per raccontare in una serata alla Rimembranza cosa resta della Regina viarum nelle quattro regioni attraversate.

A Scientifiqua 2016 del Liceo di Terracina il contributo del WWF sui cambiamenti climatici

 

IMG_5410Oggi al Liceo Leonardo da Vinci di Terracina la rassegna sulla cultura scientifica 2016 Scientifiqua ha avuto al centro i cambiamenti climatici e l’accordo COP21 di Parigi.

 

A parlare dell’attualissimo tema è stato chiamato il dottor Domenico Gaudioso dell’ISPRA, membro del Comitato tecnico scientifico del WWF Italia e nel passato presidente del WWF Lazio.

IMG_5407Il dottor Gaudioso ha presentato l’accordo di Parigi illustrando gli obiettivi e i risultati con gli impegni per gli Stati che in aprile lo hanno sottoscritto per contenere l’aumento della temperatura del pianeta sotto i 2 °C.

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Di fronte alle classi quinte dell’Istituto Gaudioso  ha presentato gli impatti dei cambiamenti climatici sulle attività umane.

 

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E’ passato poi ad analizzare gli impatti dei cambiamenti climatici sull’Europa e sull’Italia.

 

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Gaudioso ha invitato gli studenti a ritenersi coinvolti personalmente in una strategia di contrasto ai cambiamenti climatici con la riduzione drastica dell’uso delle fonti energetiche fossili responsabili dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. Ha rinforzato tale argomento presentando la parte dell’accordo di Parigi riservata agli Enti locali che in Italia è stata assegnata al Patto dei sindaci. 

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La lotta ai cambiamenti climatici inizia qui con attività di contenimento dei consumi energetici e i sindaci sono chiamati ad organizzare la vita sociale dei cittadini in linea con i principi che gli Stati hanno sottoscritto. 

Il WWF e quattro candidati a sindaco di Terracina, un incontro positivo

Giovedì 19 maggio si è tenuto l’incontro richiesto dal Gruppo LP del WWF Litorale laziale a tutti i candidati a sindaco del comune di Terracina per conoscere le loro posizioni sulle questioni ambientali di maggior rilevanza. Hanno accettato l’invito e per questo sono stati ringraziati Alessandro Di Tommaso, Fabrizio Ferraiuolo, Agostino Pernarella e Nicola Procaccini.

 

L’incontro inizialmente previsto nel parco della Rimembranza è stato spostato  per le condizioni meteo non favorevoli nella sala parrocchiale della Cattedrale.

 

 

 

Dopo l’introduzione di Franca Maragoni, presidente della O.A. WWF Litorale laziale, Patrizia Parisella, coordinatrice del Gruppo Litorale pontino, ha moderato gli interventi dei quattro candidati.

Fissato un tempo massimo entro cui articolare le risposte gli argomenti sottoposti alla discussione sono stati

1) Rifiuti, 2) Mobilità, 3)Parco della Rimembranza e Convento di S.Francesco, 4) Territorio, 5) Ciclo delle acque e mare, 6) Antenne, 7) Amianto.

Alla fine degli interventi sui diversi temi le due rappresentanti del WWF hanno illustrato di volta in volta la posizione dell’associazione, concordando o contrastando quelle espresse dai quattro candidati.

 

 

 

In estrema sintesi queste sono le posizioni emerse sui diversi temi

 

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Sulle tracce del pet-coke dal porto di Gaeta al deposito di Sessa Aurunca

Il petroleum coke o come comunemente viene definito pet-coke, è un carbone artificiale ottenuto nell’industria petrolifera dal processo di condensazione per piroscissione di residui petroliferi pesanti e oleosi e contiene percentuali di zolfo notevolmente superiori a quelle prescritte per i combustibili utilizzati in raffineria.

Il pet-coke contiene una miscela di sostanze estremamente pericolose, come idrocarburi policiclici aromatici (IPA ), metalli pesanti (vanadio, nichelio), alto contenuto di zolfo (anche oltre il 7%) e cloro. Le sostanze contenute nel pet-coke, oltre ad una tossicità intrinseca, sono indicate anche come cancerogene e/o mutagene.

La prima proprietà provoca tumori di vario genere, la seconda, modificazioni genetiche, da cui le malformazioni nei nascituri.

Dall’agosto 1991 questo materiale, che non potrebbe essere assimilato ai rifiuti speciali come invece afferma l’Europa, viene scaricato dalle navi che lo trasportano nel porto commerciale di Gaeta e trasferito, attraversando due città, Gaeta e Formia, e seguendo la via Appia nel deposito di Sessa Aurunca in provincia di Caserta dove viene stoccato in un deposito della Interport s.a.s. semplicemente accumulato in “montagne”.

In particolare, nel territorio a cavallo tra le provincie di Latina e Caserta, la pericolosità di questo materiale inizia ancora prima che venga utilizzato come combustibile; le operazioni di scarico delle navi e carico dei mezzi di trasporto avvengono in qualsiasi condizione climatica e con modalità non rigorosamente protette, così parte del materiale viene disperso in mare e nell’aria; occorre ricordare che il porto si trova a ridosso della città e quindi tutto ciò che viene emesso in aria arriva molto spesso direttamente nelle case dei cittadini. Tra le sostanze presenti nel pet-coke c’è ad esempio il vanadio di cui il pentossido risulta il più pericoloso, soggetto al fenomeno del bioaccumulo e che può essere assorbito da granchi e mitili, e a Gaeta c’è un grosso allevamento di mitili. Inoltre le polveri che si disperdono con il vento vengono respirate esercitando, insieme a tutte le altre sostanze citate, il loro potere patogeno sul sistema respiratorio. Gli IPA, sostanze liposolubili sono anch’esse bioaccumulabili; insieme alla elevata tossicità, vantano anche una considerevole persistenza e stabilità termica. Ciò ne rende difficoltosa la completa combustione. I nitroderivati degli IPA sono particolarmente cancerogeni, si legano al DNA danneggiandolo; questo danno provoca delle mutazioni e, con le mutazioni, una maggiore probabilità di cancerogenesi. La presenza di cloro nel pet-coke, seppur bassa, la copresenza di aromatici policondensati (IPA) e metalli come ferro e rame che fungono da catalizzatori, sopra i 400 °C, sono condizioni favorevoli alla formazioni di diossine sostanze particolarmente pericolose.

 

Purtroppo anche il trasporto e il deposito avvengono senza il rispetto delle norme e in condizioni di mancata sicurezza per cui queste sostanze vengono disperse in atmosfera e lungo la strada andandosi poi a depositare nei corsi d’acqua che costeggiano la strada inquinandoli in maniera pesante e nei campi vicina ad essa.

 

 

L’inquinamento peggiore tuttavia avviene per dispersione dal deposito di Sessa Aurunca strutturato in modo assolutamente non idoneo e che permette al pet-coke di essere dilavato dalle acque meteoriche e dal vento; questo finisce così nei corsi d’acqua che costeggiano i campi e nel Garigliano fino al mare. Buona parte delle polveri si depositano sui terreni circostanti rendendo impossibile la coltivazione dei campi.

 

Già anni fa la nostra associazione, venuta a conoscenza della situazione, che in tanti anni è purtroppo rimasta immutata, intervenne con un esposto alla Procura della Repubblica; questo esposto è caduto nel vuoto insieme a tutti quelli inviati da altre associazioni ambientaliste e comitati di cittadini.

Il WWF Litorale laziale intende portare alla luce questa situazione e chiedere alle Istituzioni competenti di provvedere alla tutela ambientale come premessa indispensabile alla tutela della salute dei cittadini.

Il Gruppo Litorale pontino del WWF Litorale laziale incontra i candidati a sindaco della città di Terracina

Il WWF Litorale laziale-Gruppo Litorale pontino ha invitato ad un incontro pubblico i candidati alla carica di Sindaco alle prossime elezioni  comunali.

Come nella scorsa campagna elettorale, anche questa volta il WWF desidera incontrare i candidati alla carica di Sindaco. L’incontro sarà utile ai candidati stessi e all’associazione per riflettere sui tanti temi legati all’ambiente che possono essere elementi di promozione turistica, culturale ed economica, ma che possono anche intervenire pesantemente sui vari aspetti della vita cittadina influenzandone negativamente la qualità.

Per anni, precisamente 30, la nostra associazione ha vissuto i problemi ambientali della città facendosene carico per una soluzione che fosse sostenibile per i cittadini e per la natura.

Ha sempre collaborato con le amministrazioni che si sono succedute in questo lasso di tempo mantenendo la propria autonomia nel rispetto della mission associativa: COSTRUIRE UN MONDO IN CUI L’UOMO POSSA VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA.

foto_3Per questo motivo saremo lieti di ospitare presso il Parco della Rimembranza giovedì 19 maggio 2016 alle ore 18.00 i candidati a sindaco di Terracina per discutere intorno alla natura ed ai temi ambientali della nostra Città. Già sono arrivate numerose adesioni.

Nel caso di tempo inclemente l’incontro si terrà in luogo chiuso.

Oggi la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato alla Casa dell’architettura di Roma un report sulle prospettive climatiche dopo l’accordo di Parigi

IMG_5192In una sala dell’ex-Acquario di Roma, oggi Casa dell’architettura, piena di gente interessata a conoscere gli sviluppi dell’accordo di Parigi sul clima, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha presentato il report LA SVOLTA-Dopo l’accordo di Parigi.

Ecco gli otto punti del sommario esecutivo:

  1. L’accordo di Parigi segna una svolta e obbliga tutti i Paesi ad aumentare gli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra. La stabilizzazione delle emissioni mondiali del 2014 e 2015 potrebbe indicare l’avvio del cambiamento;
  2. L’obiettivo dell’accordo di Parigi verso 1,5°C, rispetto al precedente dei 2°C, richiederà a tutti i Paesi, se coerentemente perseguito, un consistente aumento degli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra e un cammino più rapido verso l’uscita dall’era dei combustibili fossili;
  3. L’applicazione dell’accordo di Parigi richiederà un aggiornamento del pacchetto europeo per il clima al 2030, con target molto più ambiziosi su emissioni di gas serra, fonti rinnovabili ed efficienza energetica;
  4. Nel 2015 le emissioni di gas serra in Italia, dopo anni di riduzioni, sono tornate a crescere. Tra le cause un’estate molto calda, il PIL e i consumi che sono aumentati, il calo del prezzo del petrolio e del gas, ma anche il rallentamento della crescita delle fonti rinnovabili e delle misure per l’efficienza energetica;
  5. Nonostante la buona performance registrata in passato, in Italia nell’ultimo triennio 2013-2015 il contributo delle rinnovabili al consumo di energia si è fermato, facendo segnare una crescita media di appena +0,2% all’anno (dal 16,7% al 17,2%), mentre nel 2015 la quota di elettricità da fonte rinnovabile è diminuita, passando dal 43 al 38%;
  6. L’Italia raggiungerà i target europei al 2020, tranne quello sulle rinnovabili introdotto con la strategia energetica nazionale. Serviranno invece nuove politiche e misure per raggiungere quelli al 2030, in linea con lo scenario 2°C;
  7. Dopo l’accordo di Parigi occorre ridefinire la vision delle politiche energetiche e climatiche dell’Italia per tener conto dei nuovi e maggiori impegni di riduzione delle emissioni di gas serra;
  8. Una nuova strategia energetica nazionale al 2030 per l’Italia dopo l’accordo di Parigi: -50% di emissioni, 35% di rinnovabili, 40% di efficienza energetica.

Ecco tutto il report  Italy_Climate_Report_2016

Domani a Fondi il Comitato locale per il SI’ nel referendum del 17 aprile chiuderà la campagna referendaria

Logo_fermaletrivelleCome a livello nazionale e in tanti comuni della nostra provincia anche a Fondi è nato un Comitato “Vota Sì per fermare le trivelle” costituito da associazioni. Lo hanno promosso e ne fanno parte la sezione locale dell’ANPI, l’Associazione “Murales” – Arci, l’Associazione “Antonino Caponnetto”, il Circolo “La Ginestra” di Legambiente e il WWF – Litorale Laziale.

 

Il Referendum nascosto e che si vuole evitare. Rompiamo il silenzio!!!

E’ questo lo slogan che ha animato le manifestazioni che il comitato fondano ha realizzato sabato 9 aprile in piazza della Repubblica (al centro di corso Appio Claudio, nei pressi della chiesa di Santa Maria) e domenica 10 aprile al mercato domenicale nei pressi dell’ingresso in via Mosillo (lato via provinciale per Lenola).

Mercoledì 13 aprile alle ore 18,00  nella piazza della Repubblica,  la “storica” piazza “dei comizi” nel cuore del centro storico cittadino, ci sarà la manifestazione di chiusura della campagna referendaria.
Interverranno:

  • Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio;

  • Raniero Maggini del WWF Italia e vicepresidente del Comitato Nazionale “Vota Sì per fermare le trivelle”;

  • Pippo Civati deputato e segretario nazionale di “Possibile”.

Il WWF Litorale laziale invitato a Formia a parlare del prossimo referendum

CftgF72WwAAVlnYDomenica 10 aprile dopo la bella giornata passata sul lungomare di Terracina dove insieme alle altre associazioni del Comitato locale ha manifestato per il SI’ nel referendum del 17 aprile, in serata il WWF Litorale laziale si è spostato a Formia.

 

 

 

 

Qui era stato invitato dalla Parrocchia di Sant’Erasmo ad una tavola rotonda sulle ragioni del SI’.

 

 

 

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Insieme a Franca Maragoni, presidente della OA WWF Litorale laziale, è intervenuto il geologo Alessio Valente.

Sabato e domenica 1000 piazze ascolteranno le ragioni del SI’ nel referendum del 17 aprile

Logo_fermaletrivelleIl Comitato nazionale Vota SI’  Ferma le trivelle ha indetto per il prossimo week end l’uscita in massa nelle piazze d’Italia di tutti i volontari che sul territorio nazionale stanno parlando ai cittadini sulla necessità di votare SI’ nel referendum di domenica 17 aprile.

 

 

Anche a Terracina i volontari delle tante associazioni che hanno aderito al comitato locale saranno tra i cittadini per spiegare le ragioni di un voto affermativo nel referendum.

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Sabato 9 pomeriggio il Comitato sarà presente in Piazza Garibaldi mentre domenica 10 si posizionerà in Piazzale Aldo Moro (ex Piazzale Lido) per l’intera giornata.

 

 

La giornata domenicale sarà aperta da una sorta di “critical mass referendaria”.

Oltre ad attivare l’info point i volontari faranno una pedalata sul lungomare e nella città con i simboli del comitato stesso. La partenza è fissata alle ore 10.30 dal piazzale Lido.