Giovedì scorso si è riunita la Commissione Agricoltura del Comune di Terracina, con l’ordine del giorno “ Regolamento Comunale per l’uso Sostenibile dei prodotti Fitosanitari del Comune di Terracina “.
Alla Commissione presieduta dalla Presidente Speranza erano presenti l’Assessore Percoco, alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione, le realtà agricole rappresentate dal presidente della Cooperativa Mediana e della Cooperativa la Valle, imprenditori agricoli oltre ai rappresentati delle Associazioni Ambientaliste WWF e Legambiente.
Nel corso della discussione la rappresentante del WWF, Patrizia Parisella, ha sottolineato che già nella scorsa riunione aveva illustrato la posizione dell’associazione in merito alla questione dei fitofarmaci ricordando che in quella occasione aveva anche consegnato alla Presidente di Commissione e a tutti gli intervenuti un Documento dove sono spiegate le ragioni e il modello di agricoltura che bisogna perseguire nel nostro territorio.
La nostra rappresentante fa notare inoltre ai membri dell’assemblea che il Regolamento Comunale per l’uso Sostenibile dei prodotti Fitosanitari è sicuramente un primo passo, ma è soltanto un documento nel quale vengono riportate tutte le indicazioni del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ossia un insieme di protocolli di Norme Comunitarie, Nazionali e Regionali.
Importante a nostro avviso che il Regolamento specifichi le AREE di applicazione, esplicitando in maniera dettagliata
- le zone rurali, presenti nel nostro territorio,
- tutte le aree verdi del territorio comunale come parchi, giardini,
- le cosiddette zone vulnerabili come scuole, ospedali, edifici pubblici
- e soprattutto tutte le aree dove sono presenti
Il Regolamento, inoltre, deve indicare in modo inequivocabile che l’utilizzo sfrenato dei fitofarmaci provoca notevoli rischi alla BIODIVERSITA’.
Nella sua stesura occorre tener presente che il PAN ha validità quinquennale (scade quest’anno) e che il nuovo PAN prevede il 40% della SAU a produzione con metodo biologico entro il 2030, oltre l’introduzione di nuove pratiche agricole e il divieto del GLIFOSATO in Italia entro il 2022.
Bisogna, inoltre, ribadire che forse non sono le leggi, i regolamenti a far cambiare i metodi di produzione, ma sicuramente i cambiamenti climatici, l’inquinamento ambientale ecc. e questo ci deve far riflettere per avviarci prima possibile verso un nuovo modello di agricoltura sostenibile.
Patrizia Parisella ha chiesto infine alla Presidente di Commissione un tavolo di lavoro per meglio discutere questi aspetti ormai non più prorogabili.